Centri commerciali ancora al centro delle attenzioni della magistratura. Questa volta non per arresti clamorosi ma perché nelle motivazioni della sentenza che condanna per mafia l’ex governatore di Sicilia, Raffaele Lombardo, vengono scolpiti a chiare lettere gli interessi della politica, della mafia, dell’imprenditoria.
Nulla è lasciato al caso, tutto viene controllato, monitorato e nulla sfugge all’occhio vigile dei “cumpari”. Grandangolo – il giornale di Agrigento – diretto da Franco Castaldo, tornato in edicola oggi, dopo la pausa ferragostana, (edizione 33) vuole raccontarvi un’altra storia che prende spunto dalla sentenza Lombardo ed evidenzia come, nei primi anni 2000, governatore Totò Cuffaro, in Sicilia si diede vita ad una sorta di guerra senza quartiere tra politici, imprenditori e mafiosi, ognuno per i propri singoli ruoli, per accaparrarsi le licenze commerciali e creare dal nulla, con investimenti di centinaia di milioni di euro, mastodontiche strutture di vendita. Il business dei centri commerciali. Noi che abbiamo letto le carte, mentre il Tribunale di Catania si è occupato esclusivamente delle vicende di quel territorio, ed avendo guardato cosa è avvenuto a Trapani, Agrigento, Catania e Palermo in occasione della creazione di centri commerciali, possiamo affermare con sufficiente sicurezza che, proprio in quegli anni e proprio all’ombra delle grandi strutture di vendita, ha preso corpo una gigantesca operazione economico-commerciale che ha avuto copioni identici in quasi tutte le province siciliane. Certamente ciò è avvenuto ad Agrigento, Palermo, Trapani e Catania. E certamente intorno a queste grandi opere con corredo di grandi investimenti economici abbiamo trovato quasi sempre gli stessi personaggi. Una pagina intera vi spiega cosa è accaduto. Molta politica nel numero odierno con Cinzia Puleri intervista che si toglie parecchi sassolini; la paventata candidatura a sindaco di Lillo Firetto; il rischio idrogeologico e le licenze concesse per nuove intraprese edilizie. Insomma, molta carne sul fuoco in un giornale scoppiettante.